Ante Antić nacque nel 1893 nella diocesi di Sebenico in Croazia. Terminato il liceo entrò nel noviziato dell’Ordine di S. Francesco Assisi, diventando membro della Provincia Francescana del Santissimo Redentore con sede provinciale a Spalato.
Finiti gli studi di teologia, venne ordinato (1917). Essendo religioso saggio, pio, umile, santo e dotto, il Governo provinciale gli affidò subito l’incarico di educatore delle nuove e future vocazioni sacerdotali – religiose. Accettò tale servizio e lo espletò con umiltà, fedeltà, devozione, perfezione e successo fino alla sua santa morte.
Pur conducendo sempre vita di convento, i fedeli di ogni età e classe sociale lo riscoprirono quale persona particolarmente carismatica, colma di doni soprannaturali di fede, speranza e carità – che lo rendevano assorto in Dio. Fu scoperto e fu ascolto come il più richiesto confessore, guida spirituale e consigliere nella vita dello spirito. A lui ricorrevano a migliaia tra sacerdoti, religiosi, religiose e laici di ogni ceto sociale. In lui trovavano eccezionali virtù di vita e di animo: umiltà, obbedienza castità, povertà, pietà, pazienza, saggezza ed anche una grande carità per gli ammalati, per i poveri e per ogni genere di miseria umana.
Ebbe oltre speciali doni di Dio come la chiaroveggenza, la penetrazione nell’animo umano e il dono della profezia, prevedendo il futuro della vita, della vocazione e degli avvenimenti. Venendo a contatto con lui (nella confessione o nella guida spirituale) molti sperimentavano la vicinanza di Dio, la presenza, la bontà e l’amore di Gesù Cristo, ed anche molteplici grazie e aiuti del Signore; alcuni venivano miracolati per mezzo delle sue preghiere.
Dotato di copiosi carismi, visse la perfezione evangelica fino al massimo grado di cui l’uomo è capace in questa dimensione umana. Con la preghiera della pace si immergeva in profonda contemplazione, elevandosi alla perfetta vita mistica e alla totale unione con Cristo, suo unico anelito, come ha scritto: “Devo essere posseduto totalmente da Gesù e solo da Lui” (AS 1,3).
Tutta la sua vita e la sua attività era consacrata alla Santissima Trinità adorava soprattutto il mistero della vita, passione e morte di Cristo e il santissimo sacramento dell’eucaristia. Singolare devozione ebbe verso la Vergine Santissima Madre di Dio, san Francesco, santa Teresina del Bambino Gesù, san Giovanni della Croce, santa Teresa d’Avila, san Carlo da Sezze ed altri.
Morì a Zagabria in concetto di santità il 4 marzo 1965. La sua fama di santità si diffuse subito dopo la sua beata morte a causa di tante grazie che il Signore operò alle anime per sua intercessione. Le sue spoglie mortali si venerano nella chiesa della Madonna di Lourdes a Zagabria, mentre a Roma procede bene la causa per la sua beatificazione.